A volte la vita può essere crudele nella sua imprevedibilità. E così, da un giorno all’altro, capita di ritrovarsi senza lavoro e con un bimbo piccolo di cui prendersi cura nel mezzo di una emergenza sanitaria. Perché se è vero che di fronte al virus siamo tutti uguali, è altrettanto vero che l’epidemia di coronavirus rende drammaticamente evidenti le disuguaglianze e la precarietà in cui vivono molte persone nel nostro Paese. Persone come Mary.
Mary è una ragazza molto giovane che, come tanti altri, è stata costretta ad abbandonare il suo paese di origine per cercare altrove quella sicurezza che la sua vita precedente non poteva più garantirle. È arrivata in Italia nel 2015 a soli 20 anni e, dopo un percorso nei centri di accoglienza, ha ottenuto lo status di rifugiata. Oggi Mary è una ragazza madre di un bellissimo bambino nato e cresciuto in Italia, è forte come un uragano, determinata, perseverante. Da quando vive in Italia ha sempre cercato di fare del suo meglio per riuscire a sentirsi di nuovo a casa, per trasformare l’esilio forzato in una opportunità di crescita ed emancipazione.
Ha studiato per conseguire la licenza media, nonostante le difficoltà nel gestire una bambina piccola, il lavora in un ristorante indiano e la vita in un paese straniero che iniziava a conoscere lentamente. I soldi guadagnati sono sempre stati pochi per una casa in affitto. Per questo nel 2019 Mary è entrata nel programma di accoglienza di Refugees Welcome Italia: da circa un anno, lei e il suo bimbo sono ospiti di una famiglia romana. Il momento che tanto desiderava si stava avvicinando: Mary era pronta ad andare a vivere da sola con suo figlio. L’indipendenza, tanto rincorsa, era ad un passo. Ma l’epidemia di CODID-19 ha sconvolto tutto.
Il ristorante indiano ha chiuso e Mary ha perso il lavoro, senza avere alcuna garanzia o protezione. Non si è data per vinta e ha cercato di lavorare altrove, ma a causa della pandemia è quasi impossibile trovare qualcosa da fare. Ora ha grandi difficoltà nel comprare beni di prima necessità per lei e il suo bimbo e chiede il nostro sostegno. Non vuole pesare sulla famiglia che la sta ospitando e che ha già fatto tanto per lei.
“Ho sempre fatto di tutto, dall’aiuto parrucchiera alla cuoca in un ristorante, ho un bambino piccolo, quindi non mi permetterei mai di rifiutare un lavoro, farei di tutto per lui, per non fargli mancare nulla”, ci ha raccontato Mary quando ha chiesto aiuto ai nostri volontari del gruppo di Roma. I suoi occhi sono grandi ed espressivi, sembravano sorridano anche mentre ci raccontava la sua storia, i suoi problemi e le sue difficoltà.
Oggi ti invitiamo a sostenere Mary e il suo piccolo! Con la tua donazione l’aiuterai ad acquistare beni di prima necessità che consentano a lei e al suo bambino di sopravvivere in questa emergenza. Dona ora.