Grecia: proteggere proteggere richiedenti asilo e rifugiati.
Insieme ad altre 120 organizzazioni, abbiamo firmato una lettera indirizzata alle più alte autorità Greche, dell’Unione Europea, delle Nazioni Unite e del Consiglio d’Europa per reiterare la nostra preoccupazione, acuita dalla minaccia della pandemia, circa la gestione dell’accoglienza e l’esercizio del diritto di asilo in Grecia.
Lo scorso 1 marzo, il governo greco ha varato un Decreto Legislativo di emergenza che prevede la sospensione della registrazione delle richieste di asilo e l’immediata deportazione di chi arriva in Grecia dalla Turchia o dai propri Paesi di origine. Un provvedimento che viola il diritto nazionale, europeo e internazionale, tra cui il principio di non refoulement e che, in una situazione di pandemia pone un serio rischio per la salute pubblica.
Da quanto il decreto è entrato in vigore, infatti, molti rifugiati e migranti, fra cui dei minori, sono detenuti in prigioni, in centri di detenzione formali o informali greci, senza che sia minimamente garantito il rispetto di standard igienici e misure di protezione, anche in questo momento emergenziale per la gestione della salute pubblica.
A questo si aggiunge la già drammatica situazione delle Isole dell’Egeo, che rischia di peggiorare qualora si diffondesse l’epidemia di COVID-19. A Lesvo, Leros, Samos e Chios migliaia di rifugiati e richiedenti asilo vivono in campi informali sovraffollati e provi di servizi sanitari adeguate. Queste condizioni rendono impossibile il rispetto della necessaria distanza sociale e del rispetto delle condizioni igieniche, sia per le persone che sono lì accolte, sia per gli operatori che ci lavorano. Una seria minaccia alla salute pubblica sia dei richiedenti asilo che per la società.
Chiediamo alle autorità greche e alle istituzioni europee di garantire il rispetto del diritto di asilo e di introdurre misure urgenti per tutelare la salute pubblica, prevedendo un piano di evacuazione che consenta di trasferire in Grecia e in altri paesi europei le persone più vulnerabili.
La lettera con tutte le richieste alle istituzioni è consultabile qui.
Photo Credit: (Marios Lolos/Xinhua via ZUMA Wire)