A San Salvario, una nuova casa per Mulki.

L’atmosfera è quella di tipica di un appartamento condiviso da cinque ragazze, “millennials”, come le chiamerebbero oggi. Si discute di pulizie. La suddivisione dei compiti domestici è affidata ad una app, che stabilisce i turni, anche se c’è chi preferirebbe il vecchio foglio attaccato al frigorifero. Siamo a San Salvario, uno dei nuovi quartieri della movida torinese. È qui che Mulki vive da cinque mesi, assieme ad Erica, Stefania, Rossella e Sara.

È arrivata dalla Somalia tre anni e mezzo fa, sbarcata in Sicilia e poi spostata a Chivasso, una città come un’altra per lei, come capita a tutti quelli che in meno di due giorni vengono trasferiti dall’isola verso posti di cui spesso non sanno nulla. Dopo tre anni in diversi centri di accoglienza, ora Mulki ha una stanza tutta per sé. È entrata nel programma Young Together sviluppato dal Consiglio Italiano per i Rifugiati e Refugees Welcome, che le ha dato la possibilità ci condividere casa e un pezzo della sua vita con ragazzi italiani suoi coetanei. Lo spirito del progetto è proprio questo: promuovere la convivenza reciproca fra giovani, italiani e rifugiati, perché dividere lo stesso appartamento è uno dei modi più naturali per conoscersi e superare pregiudizi e stereotipi.

“Avevamo una stanza libera e abbiamo pensato che vivere con qualcuno di un mondo così diverso fosse un’opportunità da cogliere”. A proporlo è stata Erica, che è anche una attivista di Refugees Welcome e conosce bene il lavoro dell’associazione.

 

 

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