La seconda vita di Jane
A soli 19 anni, Jane ne ha viste già tante. Arrivata in Italia dalla Nigeria, come tante sue giovani connazionali, è finita, suo malgrado, nel circuito dello sfruttamento, riuscendo fortunatamente a scappare. Ora sta cercando di trovare una sua strada nel nostro Paese che la porti ad essere libera ed indipendente. In questo percorso, ha trovato il sostegno di una famiglia italiana che la sta ospitando.
Leggi qui la sua lettera e quella di Clementina che l’ha accolta.
Ho 19 anni e vengo dalla Nigeria.
La mia vita è stata difficile, sono arrivata un anno fa in Italia, a gennaio. Quelli che mi hanno portata qui non erano brave persone, ma per fortuna sono scappata. Questo succede purtroppo a molte ragazze. Sono stata subito accolta in una comunità, dove ho alloggiato per tre giorni e poi sono stata trasferita in un’altra, lì mi sono inserita bene e ho anche frequentato dei laboratori di pasticceria. Ho seguito sin da subito dei corsi di italiano e sto frequentando la scuola, infatti fra poco dovrò fare l’esame per prendere la Licenza Media.
Un’educatrice dell’associazione mi ha parlato dell’opportunità di vivere per un periodo in una famiglia; ho subito pensato che questa poteva essere per me l’occasione per avere la libertà per fare ciò che desidero: essere indipendente e migliorare la mia vita.
Come vedo la famiglia che mi ospita? Ho “una mamma” con cui poter parlare, confidarmi e di cui mi posso fidare.
Jane
Sono un’insegnante e vivo con mia figlia di 12 anni. Il nostro nucleo non è grande ma sicuramente la casa in cui viviamo è ampia abbastanza per ospitare…e ha ospitato in questo anni, per piacere, per necessità…
Ho sempre amato viaggiare, conoscere, incontrare altri esseri umani, culture…e sono fermamente convinta che solo l’incontro reale possa contrastare pregiudizi e rigidità, emarginazione e solitudine.
Non sempre le nostre vite ci permettono di soddisfare questo desiderio di apertura e di contatto umano che e’ anche impegno e idealita’. Parte di essi restano spesso frustrati in ritmi e modi di vivere cui siamo per vari motivi legati.
Così, attraverso Refugees Welcome Italia, ho pensato lo scorso Natale che sarebbe stato bello, arricchente, e possibile ospitare chi arriva nel nostro paese col miraggio di una vita migliore. Ho sentito che contribuire anche minimamente a trasformare un “miraggio” in possibilità di vita reale sarebbe stato una esperienza importante a livello personale; che aprire la nostra casa ad una umanità lontana da noi, una stimolante opportunità. Ho ritenuto possibile, seppur nella sua delicatezza, incontrare in una dimensione domestica il bisogno di contatto e di integrazione di un altro essere umano …
Cosi, con piccoli passi di conoscenza reciproca abbiamo accolto Jane …. una giovane ragazza di quasi 19 anni che, con sorprendente determinazione e impegno, costruisce, lavorando a studiando, il suo futuro “migliore” lontana dal suo paese e dalla sua famiglia.
Clementina