Un incontro “incredibile”.

“Di fronte al frastuono che ogni giorno ci investe, abbiamo voluta dare un piccolo segnale opposto, di apertura e condivisione. Così abbiamo deciso di ospitare Ismail, un ragazzo di 19 anni arrivato in Italia da minore solo. Sin dai primi giorni di convivenza, ha vinto la nostra iniziale cautela con una disponibilità e una simpatia inaspettate. Col suo sorriso ha cominciato a parlarci della sua famiglia, del lavoro in campagna sin da piccolo, del suo “esodo”, del suo sentirsi nato con la camicia per essere arrivato vivo in Italia, dopo l’esperienza in Libia. Ismail ama anche raccontare che, da quando è nel nostro Paese, ha fatto tre incontri “incredibili”: quello con la professoressa Lilia, che gli ha offerto consigli, aiuto e amicizia; quello con il suo datore di lavoro, che lo ha accolto paternamente e non gli fa mancare affetto e comprensione, e, infine, quello con la nostra famiglia. Noi, però, pensiamo che sia lui quello “incredibile”.

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