Moussa ha 30 anni e viene dalla Costa d’Avorio. Come molti, prima di arrivare in Italia, ha affrontato un viaggio lungo e pericoloso che lo ha portato ad attraversare diversi paesi e anche il deserto. Poi c’è stato l’inferno libico, da cui è riuscito a scappare nell’unico modo possibile, salendo su un barcone a attraversando il Mediterraneo.
Moussa è così arrivato in Sicilia e poi nel milanese. Dopo aver ottenuto lo status di rifugiato, è entrato nel nostro progetto di accoglienza in famiglia. Ha vissuto per sei mesi con Daniele e Valentina, una coppia di Milano. Una esperienza molto positiva che ha anche ispirato la graphic novel Emigrania, scritta da Daniele stesso e illustrata da Alessandro Cripsta, che racconta il viaggio di Moussa dal suo paese all’Italia.
Moussa oggi vive da solo e, prima dell’inizio dell’emergenza sanitaria, lavorava in un ristorante come cuoco. Come tutti ora è in quarantena e non sta lavorando perché il ristorante è chiuso. Ha deciso di utilizzare il tempo a disposizione per dare una mano al suo Comune di residenza, Novate Milanese, che organizza consegne a domicilio per le persone più in difficoltà. Indossati mascherina e guanti, si è messo subito a disposizione!
“È un modo per sostenere il Paese che mi ha accolto, la piccola città in cui vivo e che considero casa. Fratellanza, comprensione, solidarietà. Aiutandoci a vicenda ce la faremo”.