Dal Niger all’Italia: per Abù un nuovo inizio
Abdul Karim Mussa, per tutti «Abù», 19 anni, vive alla periferia di Alessandria: ha una camera e un bagno tutto per sé, frequenta una scuola di italiano e sogna di fare l’agricoltore. E pensare che solo l’anno scorso non sapeva nemmeno scrivere: è arrivato dal Niger su un barcone, analfabeta, e ora aspetta di ottenere lo status di rifugiato. Nel frattempo, l’incontro con la famiglia Petri – Maria Carla, il marito Domenico, i figli, che vivono ormai per conto loro, Elena e Fabio – gli ha cambiato la vita. “Mi ha subito colpito per la sua positività e una volontà fuori dal comune – ricorda Maria Carla Goggi che, grazie a Refugees Welcome italia, ospita il ragazzo da 8 mesi. Lo scambio è reciproco: «Ora sappiamo tutto sul Niger, l’altra sera siamo andati su google map a vedere il suo villaggio, e abbiamo anche imparato a conoscere le feste religiose di Abù, come tabaski, la loro Pasqua: quel giorno ci aveva chiesto di restare a casa e non lavorare, e ci ha spiegato le ragioni».
In un anno la vita di Abù è stata stravolta, in Africa viveva in una capanna, povertà estrema. A sostenerlo in questo percorso, la sua determinazione e il suo talento: in pochi mesi è passato da non saper nemmeno un vocabolo in italiano, ad elaborare pensieri con proprietà di linguaggio e verbi ben coniugati. E ha già un sogno nel cassetto: «Voglio fare l’agricoltore: raccogliere le patate». Un’ambizione semplice, come semplice è ciò che più apprezza della sua famiglia: «Mi piacciono i pranzi e le cene, andare allo stadio con Fabio a vedere l’Alessandria, giocare con Grace, la mia cameretta e studiare».