Refugees Welcome Italia aderisce all’appello del Coordinamento Antirazzista Italiano e ne condivide le richieste, all’indomani della manifestazione convocata per il 6 Agosto 2022 a Civitanova Marche a seguito dell’uccisione di Alika Ogorchukwu.
Di seguito, il commento di Mohamed Kaba, membro del Consiglio Direttivo di RWI.
“Lo scorso 29 Luglio 2022, alle ore 14, in pieno centro a Civitanova March, Alika, 39 anni, è lì probabilmente come quasi ogni giorno di fronte ad alcuni negozi e non sta facendo niente di male. Vende qualche oggetto come ambulante e chiede qualche moneta ai passanti, cerca di raccogliere qualcosa per la sua famiglia, sua moglie e suo figlio. Ad un certo punto un uomo italiano, di 32 anni, lo aggredisce a quanto pare solo perché lui avrebbe chiesto l’elemosina alla sua fidanzata con insistenza.
Lo insegue, gli prende la stampella, comincia a picchiarlo e poi continua a picchiarlo a terra a mani nude fino ad ucciderlo. Lo schiaccia con il proprio corpo. Alika è morto per violenta asfissia in aggiunta ad emorragie interne. Asfissia che ci ricorda le peggiori morti di uomini neri che sono avvenute negli ultimi anni negli Stati Uniti.
La polizia ha dichiarato che quanto commesso dall’aggressore non è da ricondurre ad un episodio di razzismo. Veramente pensiamo non si tratti di razzismo? L’aggressore avrebbe reagito allo stesso modo se Alika fosse stato un uomo bianco? Ogni giorno sentiamo continui messaggi ed informazioni volutamente distorte che diffondono un’immagine negativa dell’immigrazione, che continuano ad alimentare stereotipi e pregiudizi; e sappiamo quanto una certa politica cavalchi quest’onda e non faccia altro che spingere su questi temi.
Ma la cosa più grave di quanto successo ad Alika, la cosa che fa più paura è la profonda e amara indifferenza delle persone che non sono intervenute per cercare di salvarlo e di fermare l’aggressore. Per cercare di salvare prima di tutto una persona come noi, come tutti noi. No, tanti non solo sono rimasti indifferenti ma addirittura invece di intervenire si sono messi a filmare la scena come se quella fosse la cosa più importante in quel momento di fronte ad una persona che stava morendo nel modo più atroce. Se tutti fossero intervenuti insieme, Alika ora sarebbe qui con noi. Ci sarebbe stata la stessa indifferenza se ad essere aggredito fosse stato un uomo bianco? Dobbiamo chiedere giustizia per Alika e dobbiamo farci portatori di un vento diverso, di un messaggio diverso, dobbiamo essere portatori di una cultura di accoglienza e di rispetto dei diritti umani, tutti nel nostro piccolo, nel nostro quotidiano. Perché è inammissibile che accadano fatti simili oggi, nelle nostre città, nel 2022″.