Parwiz è arrivato in Italia a settembre del 2021 e ha solo 21 anni. Ha lasciato la sua casa, il suo Paese, l’Afghanistan, dopo che nell’agosto dello stesso anno i talebani hanno preso Kabul. Parwiz è uno dei partecipanti del progetto Community Matching, che realizziamo con Unhcr Italia e Ciac, grazie al sostegno dei fondi dell’8×1000 di Soka Gakkai, per promuovere relazioni di amicizia e favorire percorsi di integrazione. L’iniziativa coinvolge 10 città italiane, fra cui Padova.

Avevo bisogno di una mano per conoscere la vita italiana, la comunità. Il Community Matching mi ha aiutato tanto: ho conosciuto Silvia e, grazie a lei, ho ritrovato quella parte di me che avevo perso lasciando l’Afghanistan. Noi rifugiati non siamo numeri, ma persone con desideri, aspirazioni e voglia di leggerezza”, dice Parwiz. “Parliamo, chiacchieriamo, qualche volta balliamo. Facciamo le cose che fanno gli amici. Di solito ci vediamo in caffetterie. Silvia mi aiuta tantissimo con la lingua italiana e con altre cose che voglio fare qua, ad esempio prendere la patente. Inoltre, io scrivo poesie nella mia lingua e insieme le traduciamo in italiano”.

Silvia ha 42 anni e si è iscritta al progetto perchè incuriosita da un post sui social media che  annunciava il lancio del Community Matching. “Io e Parwiz abbiamo iniziato a frequentarci facendo lezioni di italiano, lui è già molto bravo. Ci accomuna la passione per la poesia, stiamo lavorando sul vocabolario e sulle strutture grammaticali, partendo proprio da testi che penso ci possano piacere e che parlano il nostro linguaggio. Ci siamo già invitati reciprocamente a eventi che ci piacciono, come il Poetry slam dove Parwiz si esibisce o corsi di ballo Lindy hop che frequento io. Mi piacerebbe anche fare delle piccole gite con lui per fargli conoscere i colli Euganei e il mare, se anche lui vorrà”.

Grazie a Silvia, ho ritrovato quella parte di me che avevo perso lasciando l’Afghanistan. Noi rifugiati non siamo numeri, ma persone con desideri, aspirazioni e voglia di leggerezza.
Parwiz

“L’italiano è molto musicale”, racconta Parwiz, “con Silvia ho scoperto tantissime parole che nella mia lingua hanno tutt’altro significato. Per esempio, rana in pashto significa luce. Mia sorella si chiama così, Rana”. Parwiz sta usanze e i modi di dire di un Paese “diversissimo dal mio”, spiega. 

Il progetto Community Matching parte dal presupposto che le relazioni siano fondamentali per promuovere l’inserimento delle persone rifugiate nella società che le ospita. Conoscersi è il modo migliore anche per superare pregiudizi e stereotipi. Lo conferma Parwiz: “non sapevo come fare amicizia e mi sentivo molto solo. Non ho mai avuto un’amica che fosse più grande di me e all’inizio ero un pò a disagio. Alla fine è andata bene: ci frequentiamo da poco tempo, ma è come se ci conoscessimo da tanto tempo”, condivide il ragazzo.

Un’amicizia, quella fra Parwiz e Silvia, che si basa sullo scambio, in cui tutte le persone coinvolte imparano qualcosa: “L’Afghanistan è un paese variegato e ricco di cultura, un aspetto che viene totalmente ignorato nella narrazione mainstream. Quando Parwiz mi dice: Silvia, io mi sento un ragazzo fortunato nonostante tutto, mi avvicina in un attimo al senso autentico delle cose e per questo desidero ringraziarlo”.

Quando Parwiz mi dice: Silvia, io mi sento un ragazzo fortunato nonostante tutto, mi avvicina in un attimo al senso autentico delle cose e per questo desidero ringraziarlo.
Silvia

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