A Ravenna nasce l’Albo delle Famiglie Accoglienti
Da pratica di innovazione sociale già sperimentata in diverse città italiane a politica di welfare territoriale. Da esperienza di attivismo civico a strumento di inclusione aperto a rifugiati, ma anche ad altre persone vulnerabili che vivono nelle nostre comunità.
Il “viaggio” dell’accoglienza in famiglia così come disegnata, progettata e promossa da Refugees Welcome Italia Onlus in questi 5 anni raggiunge un importante traguardo, con l’approvazione e la presentazione da parte del Comune di Ravenna dell’Albo delle Famiglie accoglienti, uno strumento per includere e sostenere minori, ragazzi, ragazze, adulti e anziani attraverso la mobilitazione della società civile verso chi vive fragilità e difficoltà. L’iniziativa è nata all’interno del progetto FAMI “Dalle esperienze al modello: l’accoglienza in famiglia come percorso di integrazione” di cui è capofila l’associazione Refugees Welcome Italia Onlus e partner il Comune di Ravenna con il servizio Immigrazione (oltre ai Comuni di Bari, Palermo, Roma, Macerata e l’Università Tor Vergata di Roma)
Da mercoledì 10 marzo, chi desidera dare la propria disponibilità ad accogliere o a diventare volontario, può presentare la sua candidatura attraverso la piattaforma famiglieaccoglienti.comune.ra.it.
L’Albo è composto da tre sezioni: minori, al fine di promuovere lo strumento dell’affido familiare nelle sue differenti declinazioni (residenziale, diurno, sostegno familiare); adulti (persone in condizioni di fragilità, studenti, neo-maggiorenni, rifugiati, titolari di protezione, anche usciti dal sistema di accoglienza, anziani, etc.) al fine di promuovere gli strumenti dell’ospitalità in famiglia e del mentore; attivista, al fine di creare una rete di cittadini volontari a supporto delle azioni inerenti e complementari l’istituzione dell’Albo.
Un risultato che è passato, e passa, attraverso la capacità del Comune, di concerto con gli attori del privato sociale del territorio (in particolare, oltre a RWI, l’Associazione Agevolando e la cooperativa sociale Cidas con cui il Comune ha siglato un protocollo di collaborazione per costruire una cornice di interventi di sistema) di innovare metodi di lavoro, approcci e modelli di collaborazione e che si caratterizza per tre aspetti distinti ma complementari:
- Innovazione amministrativa attraverso la definizione di uno strumento ad hoc, il primo in Italia, per accogliere, profilare e abbinare cittadini attivi che danno disponibilità ad accogliere con persone che vivono in situazioni di vulnerabilità e fragilità.
- Innovazione tecnologica, attraverso il design e la realizzazione di una piattaforma digitale capace di aggregare i bisogni e risorse territoriali.
- Innovazione culturale che mette a sistema le risorse della cittadinanza attiva con la dotazione professionale dei Servizi e degli enti del privato sociale e ridefinisce il ruolo degli Enti pubblici da erogatori tout court di servizi a quello di facilitatori di relazioni e connessioni.