Alle porte di Roma, Yusuf ha trovato una nuova casa, grazie a Ludovica e Alessandro
Alle porte di Roma, Yusuf ha trovato una nuova casa, grazie a Ludovica e Alessandro – grafica lei, consulente per una società che lavora in campo agricolo-ambientale lui.
A spingere la giovane coppia ad aprire le porte di casa è stata la volontà di dare un segnale forte di solidarietà e apertura rispetto ad alcune dinamiche di quartiere. Erano i tempi in cui, a Casale San Nicola – a due passi dall’Olgiata – avevano appena aperto un centro di accoglienza. “Purtroppo il quartiere non si è rivelato favorevole al centro ed è cominciato un periodo di proteste e di blocchi stradali”, racconta Alessandro. “Ci siamo detti che forse la cosa migliore era un’azione di segno diametralmente opposto: visto che la parte più rumorosa della zona si è espressa per cacciare le persone, noi abbiamo deciso di aprire la porta”. È così che tre mesi fa, è arrivato Yusuf, diciannovenne del Gambia, titolare di protezione umanitaria.
Il viaggio di Yusuf è iniziato dal Mali per poi proseguire attraverso il Burkina, il Niger e, infine, la Libia. “In Libia ho incontrato tantissimi problemi. Grazie a Dio”, racconta il ragazzo, “ho incontrato un uomo arabo che mi ha trattato come suo figlio. Vivevo a casa sua, lavoravo con lui e mi pagava. Un giorno mi ha mandato a comprare la benzina e dei ragazzi mi hanno rapito. Lui ha pagato il riscatto. Poi è successo di nuovo. Quando sono stato liberato la seconda volta, quell’uomo mi ha detto che dovevo andare via per salvarmi”. E Yusuf indietro non poteva tornare. “Mi ha detto: ‘Ci sono delle persone che vanno in Italia. Se vuoi posso pagare un barcone e puoi andare’. Ho paura, gli ho detto. ‘Vai via da qui altrimenti avrai problemi’, mi ha risposto. Ha pagato il barcone e sono venuto qui. Sono sbarcato a Catania”.
Dopo un periodo in un centro di accoglienza, per Yusuf si sono aperte le porte di casa di Ludovica e Alessandro, e non loro, la possibilità di un nuovo inizio.